La tradizione vuole che chiunque porti a casa una statua di questo benedetto personaggio, opportunamente consacrata da un rito di benedizione, e gli renda culto con semplici offerte (frutta, monete, dolcetti, liquori forti, sigarette), non subirà mai gli attacchi della miseria.
La statua è in terracotta, ed è alta 15 cm. Realizzata in Perù, è completamente artigianale, quindi potrà differire in alcuni particolari da quella della foto.
STORIA DI EL EKEKO
Molti anni prima della conquista spagnola, nell’America del Sud viveva nell’altipiano andino un uomo di bassa statura, umile, generoso, buono e festaiolo di nome Iqiqu. La sua bontà era tale che ovunque andasse portava pace e felicità.
Si diceva che fosse uno sciamano dotato di poteri che gli permettevano di parlare con gli animali, con le piante, i monti, addirittura con Apu Qullana Qullo, il Signore delle alte cime, Padre degli dei, il quale lo benedisse con dei poteri che gli consentivano di dominare la natura stessa. Tutto il creato sembrava obbedire a Iqiqu, tanto che il popolo iniziò a godere di una vera e propria Età dell’Oro.
Ma nulla è per sempre. Awqa, Signore del male, scatenò la furia dei sui demoni.
Iqiqu, guidato dai suoi spiriti ancestrali, riuscì sempre a sfuggire ai persecutori; solo quando con la sua presenza mise a rischio la vita di altra gente, si consegnò al nemico per evitare una strage.
Awqa diede ordine di torturarlo e smembrarlo: testa, braccia, gambe, tronco… vennero sepolti in luoghi diversi, noti solo al Signore del male, per evitare che il suo corpo venisse ricomposto, perché questo avrebbe segnato la sconfitta del male e un ritorno all’Età dell’Oro. Sembra che alcune parti del corpo di Iqiqu siano già in cammino verso Winay Marca, la città eterna.
Iqiqu passò alla storia con il nome di Ekeko e assurse al pantheon come lo spirito dell’abbondanza e della prosperità della cultura Inca Aymarà. La sua festa cade il 24 gennaio.
